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di vita
A partire dagli anni novanta, durante il percorso di studio universitario, iniziai ad esplorare dal punto di vista naturalistico il territorio aronese, facendo delle scoperte interessanti. Incominciai poi una collaborazione molto stimolante con il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, ora confluito nell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore. Tutto ciò mi spinse a condividere quanto raccolto in un libro fotografico intitolato “La flora spontanea del lago Maggiore” edito nel 2004 da Andrea Lazzarini Editore di Stresa (VB). Gli impegni proseguirono poi con la pianificazione e la stesura dei testi di un’opera a fascicoli chiamata Micro observer, edita da DeAgostini. Uno dei miei ultimi impegni fu una postfazione, scritta insieme allo stimato dottor Massimo Grisoli, alla nuova edizione del libro scritto dall’aronese Carlo Giuliani intitolato “Il Torrente Vevera”, pubblicato postumo dalla Compagnia della Rocca Edizioni.
La passione per lo studio dei fenomeni naturali mi ha portato a laurearmi in Scienze Naturali e successivamente a specializzarmi all'insegnamento nella Scuola Secondaria, sia di primo che di secondo grado. La decisione di riprendere gli studi e diventare Nutrizionista è invece maturata due decenni più tardi ed è sta motivata sia dal desiderio di aiutare mio padre a superare le conseguenze croniche di un diabete mellito di lungo corso, sia dalla necessità di dover affrontare in prima persona le sfide poste da una malattia rara dell'apparato digerente con cui ancora oggi convivo. Passione, tenacia e spirito di servizio mi hanno portato fino a qui, mettendomi oggi a vostra disposizione, con la convinzione che la scienza è in grado di curare solo se fatta con coscienza e con protocolli che si adattano alle persone e non viceversa perché, anche se il protocollo è uno, ogni persona è invece unica.
Il mio approccio alla fotografia avvenne durante la mia infanzia, agli inizi degli anni ottanta, grazie ai sacrifici fatti dai miei genitori finalizzati a regalarmi una tanto desiderata macchina fotografica. La scelta cadde su una reflex a pellicola totalmente manuale. Per poterla utilizzare fui costretto ad approfondire alcuni aspetti fondamentali della fotografia come la regolazione della luminosità, la profondità di campo e la sensibilità ISO che si dimostrarono presupposti indispensabili all'ottenimento di risultati accettabili. Il costo delle pellicole e del loro relativo sviluppo se da un lato fu un limite alla possibilità di scattare fotografie, dall'altro mi obbligò a prestare cura e attenzione ad ogni scatto e questo mi servì anche in seguito con il passaggio alla fotografia digitale.
La passione per la musica, come quella per la fotografia, maturò in me da bambino, grazie alla presenza in famiglia di mio fratello maggiore chitarrista. La mia predisposizione innata per la musica mi portò in seguito ad esplorare altri strumenti musicali oltre alla chitarra e ad impegnarmi come animatore musicale liturgico nella mia parrocchia di origine. Mi piace definire la musica come la “quarta dimensione dell’esistenza” quella cioè dell’anima, in grado di far emergere i sentimenti più profondi ed autentici. Faccio mie le parole del grande Ludwig van Beethoven che diceva: “Dove le parole non arrivano, la musica parla”; la musica è stata infatti per me il canale espressivo che mi ha aiutato, quand'ero bambino, a superare la mia timidezza.
Cliccando sul tasto sottostante potrai vedere alcune delle mie migliori fotografie naturalistiche e non
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